Recanati (Macerata) 17/09/2018- “Sempre caro mi fu
quest’ermo colle” reciterà il monfalconese Federico Pozzetto, ricordando il
successo conquistato nella ventunesima edizione della Gran Fondo Leopardiana,
ultima prova del circuito Marche Marathon Ciclo Promo Components Trofeo
NamedSport. Toscano d’adozione, una regione che ha sempre rappresentato una
fonte inesauribile di ispirazione: il paesaggio collinare, le tradizioni
popolari, il patrimonio storico artistico, per poeti e scrittori di ogni epoca,
il portacolori della formazione anconetana Cicli Copparo regolando in volata
sul traguardo di Corso Persiani, Federico Scotti (Cannondale Gobbi FSA) e il
suo compagno di squadra Fabio Cini, ha centrato il suo sesto successo
stagionale.
“Quello di oggi è uno dei successi più entusiasmanti conquistati durante la mia
attività ciclistica – afferma Pozzetto – il percorso di gara era straordinario,
ma anche impegnativo. Il classico tracciato che ricalca le caratteristiche del
territorio marchigiano, continui sali scendi e poca pianura per recuperare lo
sforzo. Dopo cinquanta chilometri abbiamo allungato in quattordici e
fortunatamente anche i miei compagni di squadra Busbani e Cini sono riusciti a
entrare nella fuga. Abbiamo controllato sino alle battute finali, quando io,
Cini e Federico Scotti siamo riusciti ad allungare. Chiaramente noi della Cicli
Copparo eravamo in superiorità numerica e abbiamo avuto l’occasione di
sfruttare più soluzioni. Anche se sono riuscito ad aver ragione di un
combattivo Scotti soltanto nello sprint finale. Devo ringraziare, la mia
compagna Giulia e mio figlio Thomas che mi supportano e sopportano, oltre a
tutti i miei compagni di squadra per essersi sacrificati nella gestione della
gara e offrirmi l’opportunità di conquistare questo prestigioso successo”.
L’uomo diventa infelice per colpa della ragione che fa
scoprire la vanità delle illusioni. Ma il reatino Federico Scotti (Cannondale
Gobbi FSA) non si riconosce in questa fase del pessimismo storico leopardiano.
Nel finale ha provato più volte ad allungare dal drappello dei battistrada, poi
quando vi è riuscito si è trovato chiuso tra i due compagni di squadra della
Cicli Copparo. Non era una vanità la sua speranza di conquistare il successo
finale, ma con il passare dei chilometri si trasforma in un’illusione.
La Cicli Copparo intanto continua a vincere. Tra le donne si
impone Gioia Chiodi che precede Debora Morri (Team del Capitano) e Chiara Ricci
(Look Cycling Project).
La Medio Fondo Leopardiana, che si è tenuta sulla distanza
di 83 chilometri ha regalato straordinarie emozioni al team abruzzese guidato
da Andrea Di Giuseppe con il plurivincitore Davide D’Angelo che arriva per
primo all’ombra della statua di Giacomo Leopardi, dopo aver conquistato il
successo precedendo in volata Stefano Zoppi (Cicli Copparo), mentre Manuel
Fedele (Team Go Fast) completa il podio. I due protagonisti hanno allungato al
52 chilometro di gara, dividendosi il peso della fuga e sfruttando il lavoro
delle loro squadre che cercavano di tenere a freno gli ardori agonistici degli
altri protagonisti.
Cuore immenso quello di Azzurra D’Intino (Team Go Fast),
campionessa italiana elite master e vincitrice della Gran Fondo di Lubiana, al
comando sin dalle prime pedalate riesce a difendere il suo vantaggio sino
all’arrivo. Sul secondo gradino del podio assoluto sale Lorena Zangheri (O.M.M.
Melania Faleria), terza Luisella Montebelli (Team Del Capitano).
La classifica a squadre premia l’associazione Giuliodori
Renzo Bike Club Cafè che precede Auction Team e Team del Capitano.
Recanati (Macerata) - “Vieni a
vivere l’emozione dell’Italia autentica! è uno slogan turistico della provincia
di Macerata, che noi abbiamo scelto di declinare al plurale ed estendere a
tutti gli appassionati del mondo delle due ruote amatoriali invitandoli a
partecipare alla Gran Fondo Leopardiana – sottolinea Agostino Nina coordinatore
del comitato organizzatore dell’evento recanatese - per pedalare lungo le
strade del territorio maceratese che si estende dall’Adriatico ai Monti
Sibillini, tra incantevoli borghi, magnifici colli, scenari ameni e spiagge
incontaminate”. Le Marche sono una regione caratterizzata da una vocazione alla
pluralità, lo stesso plurale del nome sancisce infatti l’unità fondamentale
nella ricchezza di aspetti locali come arte, cultura, enogastronomia e turismo
outdoor che contraddistinguono il territorio recanatese, scenario naturale
della ventunesima
edizione della Gran Fondo Leopardiana in programma domenica 16
settembre.
Proprio per far scoprire gli angoli più reconditi di
questo territorio il comitato organizzatore della Gran Fondo Leopardiana, ha
deciso di rinnovare i due percorsi di gara che si snoderanno soltanto nel
territorio provinciale. Due onde sinusoidali continue lungo le quali colline e
montagne si rincorrono tra scenari ameni e caratteristici borghi dove i
ciclisti non affronteranno lunghe salite con pendenze proibitive, ma la loro
resistenza sarà messa a dura prova dai continui cambi di ritmo affrontando
rilievi e discese.
Per questo studiare l’altimetria dei due percorsi
potrebbe essere inutile, i rilievi non superano gli ottocento metri ma ciò che
determinerà poi lo sforzo di ciascun partecipante, sulla base delle proprie
caratteristiche e preparazione, è determinato dalla sequenza di sali scendi da
affrontare.
Mediofondo. 89 chilometri e 1500 metri di dislivello con la novità rappresentata dall’impegnativa salita di
Avenale che i ciclisti, che opteranno per questo percorso, affronteranno subito
dopo essere transitati nell’abitato di Capo di Rio. Dopo la lunga discesa e la
riunione dei due percorsi, gli ultimi trenta chilometri sono comuni ad entrambi
i tracciati con le salite di Contrada Carreggiano, Montefano e il finale che
porterà al traguardo di Recanati.
Granfondo. 130
chilometri e 2500 metri di dislivello. I partecipanti che si
misureranno sul percorso lungo, dopo aver affrontato la salita di Capo di Rio
si dirigeranno verso Cingoli, non affrontando l’Avenale. Dopo l’ascesa di Bivio
Moscosi andranno ad affrontare i sette chilometri del Passo della Cappella
lungo i quali nel 2012 transitò anche la carovana Rosa del Giro. La pendenza
media è del 7% e c’è da affrontare anche un tratto in sterrato. Una salita da non
sottovalutare anche se raggiunge un’altitudine modesta. Il finale con le salite
di Contrada Carreggiano, Montefano e l’ascesa che porterà al traguardo di
Recanati.
“La Granfondo Leopardiana è l’unico evento del
Marche Marathon che non sono mai riuscito a vincere – sottolinea Giampaolo
Busbani portacolori della Cicli Copparo che ormai da
diverse stagioni calca le scene del panorama amatoriale nazionale e quest’anno
si è aggiudicato la Granfondo Dieci Colli e la Granfondo Città di Ancona –
comunque ho dato uno sguardo ai percorsi e voglio complimentarmi con gli
organizzatori perché hanno realizzato due tracciati spettacolare che si
sviluppano nella provincia maceratese, scegliendo strade con un ottimo fondo.
Il passaggio sul viadotto del Lago di Castreccioni e le diverse salite in
programma offrono scorci meravigliosi. In gara – continua Busbani – è difficile
accorgersi di ciò che ti circonda se cerchi di lottare per la conquista del
successo finale, ma io conosco bene il territorio perché mi alleno spesso su
queste strade e conservo bellissimi ricordi di numerose pedalate insieme ad un
amico che ora non c’è più. Tornando alla gara credo che per la Mediofondo
saranno le salite di Capo Rio e Avenale il terreno ideale per chi vorrà
attaccare. Mentre sul lungo la salita di Moscosi e il Passo della Cappella,
dove potrebbe prendere il largo un gruppo di una decina di ciclisti che poi si
potrebbero giocare il successo nel finale”.
- Come si
controlla una gara come la Granfondo Leopardiana?